EsPlásticos, una piattaforma che riunisce diverse realtà del settore della plastica, alla presenza di Jose Luis Martínez-Almeida, sindaco di Madrid, Borja Carabante, assessore all’Ambiente del Consiglio comunale di Madrid, e Dolores Montserrat, eurodeputata del Partido Popular al Parlamento europeo, ha inaugurato l’8 maggio scorso il primo Museo della plastica al mondo ad avere una peculiarità esclusiva: essere riciclabile al 100%.
Installato a Madrid, in Plaza de Juan Goytisolo, di fronte al Museo Reina Sofía, il museo è rimasto aperto al pubblico soltanto nelle giornate dall’8 al 16 maggio, poiché il giorno successivo alla chiusura, Giornata Mondiale del Riciclo, è stato smantellato al fine di poterne riutilizzare e riciclare tutte le sue parti, nessuna esclusa.
Con questo fine ultimo, il Museo della Plastica non ha soltanto contenuto ed illustrato materiali ed esperienze relative al mondo della plastica; è stato interamente costruito con declinazioni di questo materiale.
Attraverso i manufatti che si potevano trovare all’interno, come ad esempio oggetti essenziali per l’assistenza sanitaria, la comunicazione, l’edilizia, il cibo e la mobilità sostenibile, i visitatori sono stati in grado di prendere consapevolezza di tutto ciò che la plastica ci permette di agevolare quando ne viene fatto un uso corretto. Inoltre, sono stati messi nella condizione di constatare, in maniera visivamente immediata grazie alle particolari installazioni, che il problema reale sorge quando i rifiuti non sono ben gestiti oppure ne viene fatto un uso irresponsabile.
L’esposizione ha raccontato il ruolo cruciale della plastica nelle azioni che ognuno di noi svolge nel quotidiano, oltre alle opportunità offerte dal riciclo e riutilizzo.
In ognuna delle sue tre sale, il Museo è stato presentato come uno spazio trasformativo, che cerca un cambiamento nella percezione sbagliata oppure, nella maggior parte dei casi, imprecisa di ciò che la plastica in realtà è: un materiale riciclabile e sostenibile. Inoltre, l’esposizione ha mostrato quanto siano essenziali questi materiali e come abbiano trasformato settori fondamentali. Come già accennato, tra gli altri, quelli relativi alla salute, all’alimentazione, all’edilizia e alla mobilità, Come ultimo step di consapevolezza, l’installazione intendeva perseguire l’obiettivo di trasformare l’abuso nei consumi ed i comportamenti per nulla coscienziosi, attraverso pratiche responsabili e consapevolezza ambientale. L’unico modo condiviso per incoraggiare una cultura del riuso e del riciclo.
“Questo museo si concentra sull’importanza dell’uso della plastica e sul suo contributo alla protezione dell’ambiente in tutte le fasi: progettazione ecocompatibile, uso, riutilizzo e riciclo”, ha affermato Alicia Martín, portavoce di EsPlásticos. ” Mostra anche qual è il suo contributo nella lotta al cambiamento climatico attraverso la riduzione del consumo energetico e delle emissioni di CO2 “, ha aggiunto.
Per quanto riguarda il design esterno e l’esposizione, la splendida e suggestiva area d’interesse della città spagnola, è stata arricchita dal museo che porta la firma degli architetti Ignazio De La Vega e Pilar Cano-Lasso dello studio di architettura Delavegacanolasso, specializzati in architettura prefabbricata modulare e nell’utilizzo di elementi plastici per la progettazione e la costruzione di strutture e mobili.
I due architetti hanno pensato di creare questo edificio in maniera che potesse essere assemblato in due giorni soltanto. Con una superficie di circa 75 metri quadrati, è stato realizzato utilizzando diversi materiali, tra i quali polietilene, metacrilato, policarbonato e PVC. La struttura presentava naturalmente un design moderno e all’avanguardia, combinando luce naturale e artificiale, in un gioco di forme e di accostamenti tra i diversi materiali plastici.
La mostra è stata curata da Eloy Martínez de la Pera, esperto nell’organizzazione e produzione di mostre che ha lavorato alla concettualizzazione di progetti artistici per i più importanti musei in Spagna.
Per dimostrare l’importanza che il riciclo della plastica ha per il settore e per la società in generale, il Museo della Plastica è stato infine smantellato il 17 maggio, in una sola giornata. Pareti, soffitti e pavimenti verranno riciclati con l’obiettivo di trasformarli in oggetti diversi e dare loro nuove vite.
EsPlásticos è un progetto volto ad unirsi ai diversi agenti che fanno parte del settore delle materie plastiche e della catena del valore, tra cui le oltre 30 aziende che in Spagna hanno partecipato alla creazione del Museo della Plastica. Insieme alla piattaforma, aziende manifatturiere di tutti i tipi di plastica, aziende legate al loro riutilizzo e riciclo, hanno unito le forze in questo progetto pionieristico per lanciare un chiaro messaggio di sostegno all’ambiente e promozione della sostenibilità, non solo a fine vita, bensì durante l’intero ciclo di vita della plastica.
Fonte: DelaVegaCanoLasso.com