La plastica si trasforma grazie a due artiste torinesi
La mostra bipersonale di Silvia Fubini e Ornella Rovera, presentata a Greenplast, si compone di una serie di lavori inediti incentrati sulle scaglie di bottiglia riciclate in plastica PET. Le due artiste hanno rielaborato tali materiali in chiave naturale, in perfetto accordo con la biologia del nostro pianeta e talvolta in completa astrazione, per far risaltare le scaglie di plastica come frammenti di un pianeta ignoto dove accadono incontri improbabili. In entrambi i lavori emerge il valore di questi frammenti preziosi per il processo di riciclo che divengono, pertanto, nucleo fondante di una nuova visione sempre più ecologica della vita.
Le immagini realizzate da Silvia Fubini sono quelle di una favola che si svolge in un universo di scaglie multicolori. I protagonisti di queste nature morte, realizzate in studio, sono piccoli esseri di plastica e di altri materiali che si divertono in ambienti fitti di scaglie che ricordano talvolta mari, terre, cieli e ghiacciai. I delfini, il tucano, la volpe artica e tutti gli altri si daranno appuntamento allo “Scaglie Party”, momento magico in cui le scaglie si trasformeranno in oggetti d’uso quotidiano. La plastica diventa così alleata della natura e della nostra vita.
Silvia Fubini è nata a Torino dove si laurea in Matematica. Si dedica alla fotografia e all’arte dagli anni ‘80, periodo in cui viaggia molto e si trasferisce a New York, dove frequenta la School of Visual Art e parallelamente lavora come assistente nell’ambito della fotografia pubblicitaria. Collabora con varie riviste contribuendo con testi e fotografie. Nel 2002 ritorna in Italia dove è impegnata in importanti progetti fotografici per il comune e la provincia di Torino. Spirito eclettico, si è dedicata alla fotografia d’architettura, ai ritratti e alla still life con attenzione particolare all’aspetto narrativo: nelle sue nature morte gli oggetti in primo piano esprimono spesso intricate connessioni e dialoghi silenziosi. Ha tenuto mostre personali a New York, Torino, Stoccolma, Riparbella (PI) e ha partecipato a numerose mostre collettive in Italia e in Germania. Hanno scritto di lei Lorenza Cerbini, Edoardo di Mauro, Nicola Gardini (che le ha dedicato una poesia), Daniela Giordi, Leila Mebert, Valter Giuliano e Francesco Poli.
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Partendo da alcune sue foto evocative, Ornella Rovera ha creato delle suggestioni attraverso le immagini messe in dialogo con il materiale plastico in forma di scaglie. Ha voluto pensare le scaglie in rapporto con ambienti naturali strutturati o di sedimentazione, mettendole in qualche modo in simbiosi con la natura ed augurandosi che questa simbiosi possa realmente realizzarsi. Ciò si evidenzia, ad esempio, in forma di texture o fitti rilievi nel caso delle “Palafitte”, in forma di sedimentazioni o aggregati di minerali in “Concrezioni” e nelle configurazioni strutturate dei lavori omonimi. Ogni lavoro cerca così di mettere in evidenza la fantastica capacità di auto organizzazione e resilienza del mondo naturale.
Ornella Rovera vive e lavora a Torino. Si diploma in scultura all’Accademia Albertina di Torino nel 1987; nello stesso anno consegue la qualifica di grafico pubblicitario presso la Scuola d’Arte Applicata e Design di Torino. Segue i corsi internazionali di tecnica dell’incisione: calcografia e litografia rispettivamente con Renato Bruscaglia e Carlo Ceci presso l’Accademia Raffaello di Urbino, serigrafia con Matilde Dolcetti presso la Scuola Internazionale di Grafica di Venezia. Nel 1990 viene invitata dal critico Mirella Bentivoglio a Fotoidea, mostra internazionale itinerante curata dalla stessa Bentivoglio. Il dialogo fra i diversi linguaggi artistici, in particolare tra la fotografia e la scultura, e la sperimentazione dei materiali come strumenti evocativi, sono fra gli aspetti che caratterizzano la sua ricerca. Su questi temi hanno scritto di lei, tra gli altri, Eleonora Fiorani, Guglielmo Gigliotti, Mirella Bentivoglio, Cristina Muccioli, Ivan Fassio, Roberto Moroni, Eugenio Alberti Schatz, Paola Zorzi, Paola Stroppiana e Claudia Migliore. Espone le sue opere in gallerie, sedi storiche pubbliche e spazi autogestiti dedicati all’arte contemporanea, sia in Italia che all’estero. Nel 2020 pubblica il libro “Materiali e Tecniche per la Scultura”. E’ docente di Tecniche della Scultura all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, dopo aver insegnato la medesima disciplina all’Accademia di Brera (MI), dove ha inoltre tenuto per tre anni il corso di Tecnologia dei Nuovi Materiali. In ambito artistico-didattico è curatrice di progetti con enti e istituzioni pubbliche e private tra cui Arte Sella – Val di Sella, Trento ed il PAV (Parco Arte Vivente) – Torino.