HomeAmbiente & SostenibilitàNon solo qualità. Responsabilità e tutela del territorio

Non solo qualità. Responsabilità e tutela del territorio

Da molti anni, anticipando i tempi, MGM Materie Plastiche rigenera e formula i polimeri termoplastici attuando risparmio e ottimizzazione energetica delle risorse non rinnovabili

Da 23 primavere, dal 1999, ed affinché si possa tornare a recuperare la Primavera, possiamo permetterci di annunciare ai nostri stakeholder che MGM Materie Plastiche significa: 5000 litri di acqua potabile non sottratta alla falda acquifera e 2.75 tonnellate di CO2 non immesse in atmosfera ogni 10 tonnellate di plastica riciclata e recuperata nei nostri compound tecnici, ossia l’equivalente di quella assorbita da 124 alberi!

Infatti, MGM trasforma i propri tecnopolimeri a ciclo idrico chiuso, recuperando insieme alle acque reflue di raffreddamento delle lavorazioni anche le acque piovane.

Da 50 primavere, dal 1972, possiamo dichiarare di essere ‘circolari’, in quanto impegnati nel recycling e nell’upcycling (ma noi preferiamo dire ‘rigenerazione’), degli scarti industriali di quasi tutti i polimeri termoplastici, tranne che delle Poliammidi PA66 e dei cosiddetti ‘superpolimeri’. Siamo stati tra i primi in Italia a riciclare tecnopolimeri durevoli quali le acetaliche (POM-C e H), il PC e il PMMA in tutti i loro gradi, polimeri amorfi e semicristallini che continuano a costituire il nostro speciale core business, con tre marchi registrati per l’area UE (M-Form®️, M-Carb®️, M-Cryl®️), con cui MGM rifornisce direttamente come Tier 1 e Tier 2 il settore Automotive.

50 primavereDa 40 primavere, dal 1982, ci siamo anche attivati come ‘compounder indipendenti’ e con un’offerta multisettoriale per formulazioni tecniche e colorazioni in massa o in ‘dry blend’, sia in conto vendita che in conto lavorazione, divenendo così, almeno in parte, anche rivenditori di prime scelte. In particolare, la nostra forza in questo ambito si esprime sulle colorazioni al campione, anche particolari e per minimi lotti, con la massima rapidità e flessibilità, oltre che sui formulati AE-autoestinguenti nelle varie Classi UL94, nei caricati fino al 30% di carica (GF corta, MoS2, Teflon), nelle leghe (PC/ABS, PC/PBT), ecc., per una vasta gamma di polimeri e formulati cromo-funzionalizzati ‘taylor made’.

Insomma, l’attività di rigenerazione unita a quella del compounding sotto lo stesso tetto, nei decenni ci ha resi competitivi sia sul piano della convenienza economica, sia su quello della convivenza ecologica.

Da 26 primavere, dal 1996, come Maurizio Medaglia, nel ruolo di socio-contitolare di MGM Materie Plastiche, ho fatto il mio ingresso in azienda raccogliendo l’esperienza da ‘plasturgo’, chimico e ‘tecnologo’ delle materie plastiche, maturata dal fondatore Egidio Medaglia fin dal 1952; e ho portato in azienda la mia formazione universitaria da Ecologo specializzato nella gestione e nel recupero delle acque interne (fiumi, laghi) e nella loro depurazione, reinventandomi e trasformandomi così in un Ecologo delle materie plastiche.

Per quanto poteva offrire negli anni ‘80 e ‘90 il mercato del lavoro nell’ambito della gestione ambientale (scarsità di impiego e bassa remunerazione), credo di poter affermare di aver praticato con soddisfazione, non solo economica, più ‘ecologia concreta’ da quasi un quarto di secolo in MGM Materie Plastiche che altrove. Avrei potuto migrare in Canada, terra di laghi e fiumi gestiti molto meglio che da noi, ma il prematuro decesso del socio di mio padre mi trattenne da questa scelta, facendomi scoprire, in anticipo sui tempi, che termodinamicamente nessuno scarto è un rifiuto e che i principi dell’ecologia scientifica, non ideologica, vanno applicati non solo ai cicli biogeochimici e ai flussi energetici naturali, ma anche a quelli antropici.

Quante primavere potrà ancora fare e compiere MGM Materie Plastiche con la propria attività improntata, in sicurezza, non solo alla qualità di prodotto e di processo, ma anche alla responsabilità territoriale, comunitaria e ambientale? Me lo chiedevo l’altro giorno, un giorno molto caldo e siccitoso di questa estate 2022 in piena crisi idrica, osservando al lavoro gli archeologi dell’Università Cattolica, guidati dalla Prof. Caterina Giostra, impegnati in una campagna di scavi inter-universitaria nel sito UNESCO di Castelseprio: località stupenda di un’Italia meravigliosa, dove ci troviamo ad operare da 50 anni e dove dal 1999 non preleviamo più acqua di falda, idropotabile, per i nostri cicli di lavorazione, raccogliendo e staccando in capienti serbatoi antievaporativi quella piovana.

La nostra scelta di sponsorizzare gli scavi al sito tardo-antico e altomedievale di Castelseprio è stata orientata non solo per l’ubicazione sullo stesso territorio in cui insiste dal ‘72 l’attività di re- e upcycling di MGM, ma anche per il fatto che anche gli antichi in questo sito recuperavano e conservavano l’acqua piovana in cisterne antievaporative rivestite di cocciopesto, riutilizzavano i materiali romani di spoglio per edificare i nuovi edifici e riciclavano i metalli. ‘Historiae magistra vitae est’.

Questa è l’ultima, in ordine di tempo, delle molte iniziative che nei decenni abbiamo sostenuto e nella quale abbiamo coinvolto anche un’altra stimata ‘vicina di casa’, la LATI guidata da Michela Conterno. Perché credo che le aziende debbano collaborare tra loro, competendo ma crescendo mutualisticamente su tutti i fronti delle proprie attività e del proprio impegno.
Me lo chiedo quotidianamente lavorando spalla a spalla con chi lavora stabilmente con me in MGM, dove un recente turn over pensionistico ha portato in azienda giovani under 30. Non so se resisteremo ancora a lungo ai disastri disposofobici (climatici, sanitari e bellici) di una globalizzazione ‘deregolata’ e a cui cerchiamo giornalmente e retroattivamente di adattarci. So però che un’attività ‘plasticamente’ proattiva e reattiva come quella che gestisco, andrebbe meglio valorizzata, sostenuta e fatta crescere, senza snaturarne la peculiare e anche dimensionale resilienza: termine un po’ abusato ma caro a chi rigenera la plastica.

Nel gregoriano 1972, alla vigilia della recessiva ed inflativa crisi petrolifera del 1973, l’anno dell’austerity, da quella crisi e in quella crisi nasceva MGM Materie Plastiche. Oggi, esattamente cinquant’anni dopo, MGM è ancora qui ad affrontare, tra corsi e ricorsi storici, un altro orizzonte dominato dal rischio stagflativo. E il rimedio non è nell’austerità, se la storia insegna, ma nelle opportunità che anche aziende come MGM sanno e possono ancora offrire.

Nel corso degli anni, con AMREF, MGM, oltre alla propria cisterna aziendale, grazie alla quale l’acqua di falda rimane dov’è, a disposizione della comunità di Castelseprio (VA), ha finanziato progetti nell’Africa Subsahariana per la realizzazione di alcune cisterne gemelle atte a rifornire delle scuole e le relative comunità in luoghi in cui, drammaticamente, l’acqua come diritto umano primario è un’urgenza quotidiana che richiede una presa di responsabilità globale.

Desideriamo comunicare la nostra costante presenza sul mercato a chi ancora non ci conoscesse o si fosse dimenticato di MGM Materie Plastiche, dalle pagine di rePlanet, piuttosto che da quelle di altre stimate testate settoriali, su cui siamo stati molto presenti in passato: una ‘giovane’ rivista che, da quanto vi si legge, crede nella tradizione innovativa di aziende come MGM Materie Plastiche e nella transizione verso modi di convivenza e stili di consumo cenotici, all’insegna del ‘festina lente’, dell’’on slow’, non più esclusivamente improntati all’aut aut tra un fast-consumerismo sperequativo o una sobrietà slow-pauperista e decrescitista deprimente e immiserente.

Nel compiere i nostri primi 50 anni, ci auguriamo ed auguriamo quindi “buona plastica a tutti”!

di Maurizio Medaglia

 

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