La società milanese Mollie Company utilizza materiali derivanti da scarti industriali «Seconda vita» per realizzare skatepark dal design accattivante per aziende e Comuni.
I fondatori: «È la strada per parchi sicuri, accessibili a tutti e per far nascere comunità di cittadini consapevoli dei loro consumi e della necessità di una società più sostenibile»
Utilizza materiali da scarti industriali, li trasforma in rampe per skatepark e regala alle comunità punti d’incontro e di aggregazione belli, accessibili a tutti e soprattutto ecosostenibili. Mollie Company srls, con il Mollie, Recycled plastic skatepark centra la sua missione e si rivolge ora a privati, aziende e amministrazioni pubbliche proponendo componenti d’arredo urbano e pedane e rampe per le attività sportive, con una filosofia: «Realizzare ecosistemi sostenibili che permettano ai cittadini di prendere coscienza sui consumi e di fare la loro parte per una società più sostenibile», spiegano Paolo Franzese e Gabriele Brambilla, fondatori della società milanese nata durante il periodo Covid.
Mollie Co. ha ideato delle strutture per lo skateboarding classico come la micro ramp e le wave ramps per la pratica di surf skate, che negli ultimi anni ha preso piede fra gli skaters, nonché componenti d’arredo urbano e per l’attività sportiva tutti in plastica Post Industriale, che ben si coniugano con le esigenze dei Comuni: creare spazi per i giovani in cui ritrovarsi con lo skateboard – concepito dai ragazzi come strumento di amicizia, fratellanza, solidarietà e conoscenza reciproca – e passare un messaggio di rispetto per l’ambiente e di attenzione al riciclo, al riutilizzo e agli effetti dei nostri consumi.
Già diversi Comuni hanno scelto Mollie per i loro skatepark pubblici tra cui: Volpedo (Alessandria), Trezzo sull’Adda (Milano) e Castiraga (Lodi).
Con Mollie si creano nuovi modi di stare insieme passando per tre parole chiave: comunità, sport, ambiente. «Vogliamo ispirare il cambiamento attraverso lo sport e lo stare insieme, promuovendo uno stile di vita sano e attivo, ma anche suggerendo che è necessario cambiare le nostre abitudini verso stili di vita più consapevoli, sostenibili, in armonia con l’ambiente», continuano Franzese e Brambilla.
Con questa visione, Mollie Company traduce un problema in opportunità, trovando un nuovo valore per la plastica industriale: ogni cinque giorni un italiano produce in media un chilo di rifiuti plastici; su scala globale, ogni anno, vengono prodotte 396 milioni di tonnellate di plastica; in Europa, il 40 per cento di plastica non viene avviata al riciclo ed è quindi persa e per una gestione scorretta della filiera vengono disperse in natura 100 milioni di tonnellate di plastica.
In questo spazio si muove Mollie Company che utilizza scarti industriali in plastica e ne progetta un nuovo utilizzo. Mollie installa gli skatepark nei giardini e nei luoghi di incontro e si occupa anche della manutenzione e del ritiro.
Sinora ha recuperato 70.000 chili di plastica post industriale da vecchie strutture e giostrine di parchi pubblici. Per ogni modulo-rampa trasforma in media circa 90 chili di plastica. Ogni struttura è composta per il 90 per cento in materiali riciclati.
Le rampe Mollie, dal design accattivante, sono accessibili anche ai disabili.
Sono modulate per tutti i livelli, dallo skater esperto allo skater che muove i primi passi.
Garantiscono, infine, gli standard di qualità e sicurezza della normativa europea 14974/2019.
Mollie Company si rivolge a privati e aziende e alle amministrazioni pubbliche che vogliano offrire al cittadino un luogo di aggregazione per lo skate sicuro e funzionale, colorato e accattivante. Le rampe sono progettate per garantire una lunga durata con minimi sforzi di manutenzione e costi più contenuti legati alla scelta di materiali alternativi e di recupero.
«Più park ci sono nei Comuni più micro-community nascono – concludono Franzese e Brambilla –. E attorno ai park Mollie si sviluppa una community di persone spinte dalla voglia di stare insieme. Noi aiutiamo i Comuni a progettare parchi sicuri, performanti, belli ed ecosostenibili».