Recyclass: uniformare le linee guida e gli schemi di classificazione sugli imballaggi in plastica per disciplinare riciclabilità e tracciabilità
Comprendere cosa è riciclabile, in base a precise informazioni sul prodotto, è fondamentale per avviare un corretto iter di raccolta, selezione e recupero dei materiali di scarto, ed aiuta nel contempo ad intervenire su progettazione e design dei prodotti pensando già al loro fine vita.
RecyClass rappresenta un’iniziativa completa e intersettoriale che ha introdotto un sistema di valutazione della riciclabilità degli imballaggi in plastica e una tracciabilità affidabile dell’origine dei rifiuti in plastica in ambito europeo.
RecyClass è nata nel 2010 da un’idea di Paolo Glerean e Roberto Alibardi, rispettivamente Direttore Marketing & Sales e Titolare fondatore di Aliplast, azienda leader nel riciclaggio delle materie plastiche per la produzione di polimeri rigenerati, film flessibili in rLDPE e lastre in rPET.L’intento iniziale era informare il consumatore sulla maggiore o minore riciclabilità degli imballaggi plastici; poi questo è evoluto verso il supportare le aziende medio-piccole con uno strumento semplice e chiaro per migliorare la riciclabilità dei loro imballaggi. Fin da subito l’argomento ha attirato l’attenzione anche dei grandi brand le cui conoscenze rispetto alle tecnologie di riciclo erano più nozionistiche che legate alla vera conoscenza sul campo.
L’Associazione Plastics Recyclers Europe ha colto l’importanza dell’idea e ha creato nel 2011 una task-force per realizzare questo progetto, con a capo Paolo Glerean, che è tuttora a capo del progetto quale Chair dello Steering Committee di Recyclass.
“Nel 2014 Plastics Recyclers Europe ha lanciato il tool online www.recyclass.eu che consente di valutare gratuitamente la classe di riciclabilità di un imballaggio in plastica, attribuendogli una classe dalla A (migliore) alla F (peggiore), sulla falsariga delle classi energetiche per gli elettrodomestici – spiega Glerean. E’ uno strumento di straordinaria efficacia che si basa su un approccio scientifico e la cui applicazione rende più circolare l’utilizzo delle plastiche. L’utente riceve anche l’informazione di quali parti o componenti dell’imballaggio ne hanno causato un eventuale declassamento, dando modo di capire su quali parti concentrarsi per migliorarlo.
In RecyClass lavora oggi a tempo pieno un Team di risorse altamente specializzate e focalizzate su due obiettivi fondamentali: aggiornare le linee-guida sulla progettazione degli imballaggi in plastica in Europa attraverso valutazioni che partano da una solida base scientifica, eliminando i pareri soggettivi per sostituirli con dati basati su test scientifici replicabili in laboratorio e mantenere attivi tre schemi di certificazione relativi alla riciclabilità, ai processi di riciclo ed alla tracciabilità del contenuto di plastica riciclata nei prodotti.La piattaforma si avvale della partecipazione di importanti brand provenienti da diverse aree del mercato, ma anche di produttori di tecnologia e di materie prime, oltre ai grandi trasformatori, e ogni anno cresce l’apprezzamento e la consapevolezza di tutta la filiera nei confronti di RecyClass”.
Molti operatori del settore auspicano che la Comunità Europea attui al più presto ulteriori passi avanti sulla legislazione in materia di riciclo e anche sulle certificazioni. Quali sono gli ostacoli, secondo lei?
“Il punto fondamentale è creare fiducia: questo significa presentare dati reali e dimostrati, ed essere coerenti con quanto si afferma. Come RecyClass abbiamo sviluppato tre schemi di certificazione: il primo copre la valutazione della riciclabilità degli imballaggi; il secondo copre le attività di riciclo dal rifiuto alla materia prima seconda; e il terzo la tracciabilità del materiale riciclato dal cancello di uscita del riciclatore fino allo scaffale del supermercato.
L’ultimo schema è già stato valutato e accreditato da un ente pubblico europeo. Per il secondo siamo in attesa di ricevere a giorni l’accreditamento ed a breve presenteremo la domanda di accreditamento per il primo. L’accreditamento rappresenta un riconoscimento importante in quanto valuta gli schemi sia dal punto di vista dell’assenza di conflitti di interesse interni, sia dal punto di vista della robustezza dello schema stesso e della sua adeguatezza a raggiungere le finalità prefissate. Quanto raggiunto è un risultato importante perché dimostra che lo schema è stato costruito in maniera affidabile e quindi può portare come conseguenza l’ottenimento di quella fiducia di cui parlavamo prima.
Auspico che, tra qualche tempo, potremo trovare sugli scaffali del supermercato imballaggi riciclabili suddivisi per classi, attribuite secondo determinate certificazioni, per garantire trasparenza e correttezza all’utente finale. Oggi purtroppo non è così, e le false dichiarazioni ingannano i consumatori”.
Oggi il consumatore è disposto a spendere qualcosa in più per acquistare un prodotto che è veramente sostenibile e certificato?
“Il consumatore è pronto a spendere di più, entro certi limiti, per un prodotto sostenibile, ma prima è necessario fornirgli gli strumenti per chiarire cosa è sostenibile e cosa non lo è. Il consumatore spesso è fuorviato da messaggi quali “30% di plastica in meno” e magari viene così convinto ad acquistareun prodotto imballato in materiali poliaccoppiati non riciclabili formati, ad esempio, da carta,plastica e magari un terzio materiale, a discapito di un altro prodotto imballato in un monomateriale facilmente riciclabile. Il messaggio “30% di plastica in meno” viene percepito come più sostenibile. E generalmente costa anche di più. Questo accade perché la percezione dell’utente finale è basata sulla disinformazione e sui messaggi ingannevoli.
RecyClass intende guidare i produttori di imballaggi verso soluzioni che mantengano alto il valore dei materiali a fine vita in modo da risparmiare risorse e ridurre i costi dell’intero sistema di raccolta-recupero-riciclo; e soprattutto mira a supportare in modo concreto le aziende che vogliano veramente trasformare i propri imballaggi in chiave circolare.
Questo significa produrre materie prime seconde di qualità più alta a costi minori, evitando l’utilizzo di materie prime vergini”.
I riciclatori sono preoccupati per la volatilità dei prezzi dei materiali: il prezzo del vergine è crollato drasticamente, di conseguenza il riciclato non è più competitivo. Quali sono le previsioni per il prossimo futuro?
“Io credo che questo sarà un anno di passaggio – afferma il Chair di Recyclass. Da qui alle fine del 2023 non mi aspetto grandi cambiamenti, perché il prezzo delle materie prime è determinato dal calo della domanda generato da un basso potere di acquisto, dall’inflazione, e dall’offerta di altre tipologie di packaging realizzate con altri materiali. Quest’ultimo aspetto è testimoniato dall’andamento del PET, che l’anno scorso ha vissuto picchi notevoli, sia di prezzo che di domanda, e oggi è crollato per l’effetto dell’import di materia prima a prezzi bassissimi dai Paesi extra Europa. E questo pone un quesito importante dal momento che il PET è utilizzato in larga parte nel circuito dell’imballaggio alimentare, dove la normativa imporrebbe determinati criteri di sicurezza e di tracciabilità; purtroppo questi possono oggi essere facilmente assolti da una semplice autodichiarazione del produttore extra-europeo che non è soggetto ai controlli degli enti locali dei Paesi comunitari. Questa è una grossa falla a cui è necessario porre rimedio. Oltre ad uniformare procedure e certificazioni su scala Europea, si dovrà assoggettare a tali certificazioni anche tutto ciò che proviene dall’esterno. Una volta giunti ad una obbligatorietà di uno schema di certificazione accreditato e reale sulla tracciabilità dei materiali, questo potrà essere applicato a tutti i prodotti, di qualsiasi provenienza essi siano e solo gli operatori in grado di ottenere queste certificazioni con standard Europei potranno importare in Europa. Il fatto che le certificazioni accreditate possano essere rilasciate solo da auditor accreditati permetterà inoltre di garantire un livello di sicurezza più alto per tutti”.