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FIMIC e Nordson: una partnership in evoluzione

Intervista al CEO di FIMIC, Erica Canaia, che presenta Luna Artico, new entry nel team aziendale in qualità di Sales Manager per l’Italia dei prodotti Nordson

FIMIC Srl, azienda leader nella fornitura di tecnologie all’avanguardia per la filtrazione a massa fusa, lo scorso gennaio è divenatata agente esclusivo per i prodotti BKG® di Nordson in Italia.
La collaborazione unisce il portafoglio di pompe di fusione ad alte prestazioni, cambiafiltri e sistemi di pellettizzazione di Nordson BKG, riconosciuto a livello mondiale, con la vasta conoscenza dei processi di filtrazione della massa fusa di FIMIC, che vanta inoltre una rete consolidata in Italia di vendita e assistenza al servizio delle aziende. Questa potente combinazione è pronta a fornire un supporto tecnico senza pari, con canali di vendita semplificati e soluzioni innovative su misura per le esigenze specifiche dei trasformatori italiani, e consentirà a Nordson BKG di raggiungere una clientela più ampia attraverso un servizio di alto livello.
A maggio è stato annunciato un rafforzamento di questa partnership strategica che mira ad accelerare l’innovazione per affrontare le sfide in continua evoluzione nel settore della plastica. Nordson BKG e FIMIC presenteranno congiuntamente i dettagli dei nuovi sviluppi ad ottobre, in occasione della fiera K 2025 di Düsseldorf.

Quali iniziative avete in serbo per consolidare questa partnership?
“FIMIC è da sempre impegnata a fornire ai propri clienti soluzioni di filtrazione della massima qualità ed efficienza” – afferma Erica Canaia, CEO di FIMIC. “L’aggiunta dei rinomati prodotti BKG di Nordson al nostro portafoglio ci consente di offrire una soluzione più completa, end-to-end, e di aumentare l’efficienza dei processi per i nostri clienti. La nostra profonda conoscenza del mercato italiano e la nostra esperienza tecnica garantiscono un supporto eccezionale e soluzioni su misura per ogni esigenza.
Combinare questi due mondi significa condividere le nostre esperienze nel vasto mondo della plastica e mettersi a disposizione uno dell’altro per inglobare tutti i prodotti delle diverse linee: due aziende e un solo partner, a beneficio del cliente, che ha a disposizione una struttura flessibile e snella come quella di FIMIC, e una solida come quella di Nordson”.

“Per presentare al meglio la tecnologia all’avanguardia di Nordson sul mercato interno” – continua Erica – “abbiamo recentemente inserito una nuova figura di spessore, Luna Artico, per ricoprire il ruolo di Sales Manager per l’Italia dei prodotti della divisione Polymer Processing Systems (PPS) di Nordson.
Grazie alla sua solida esperienza nel settore delle materie plastiche e ad un approccio fortemente orientato al cliente, Luna diverrà punto di riferimento per il mercato italiano, offrendo un supporto attento ad ogni specifica esigenza.
La stima che nutro nei confronti di Luna, basata sul bagaglio di co-working e la conoscenza reciproca maturati all’interno dell’Associazione Women in Plastics, ha indirizzato la mia scelta.
Lavorare insieme per il bene della comunità, trovarsi sulla stessa lunghezza d’onda a livello energetico e mentale, ci ha fatto desiderare una collaborazione più intensa e fattiva. Quando si è creata l’occasione, come l’avvio del progetto Nordson, ho pensato che Luna fosse la persona adatta per la sua expertise sia nell’ambito della comunicazione che del marketing. Le ho fatto la proposta e sono molto felice che l’abbia accolta”.

Luna, con quale strategia intende approcciare il nuovo incarico?
“Innanzitutto desidero ringraziare Erica per questa opportunità che ho abbracciato con grande entusiasmo. Fondare una collaborazione su un rapporto di stima, fa la differenza. Lei ed io ci siamo scelte in tempi non sospetti, parlando molto e confrontandoci su diversi progetti. Il fatto che ora abbia pensato a me per sviluppare la rete vendita in Italia per Nordson mi lusinga molto e mi dà grande energia. Io ho vissuto anni molto formativi e intensi di viaggi, di studio del mercato e di gestione aziendale nella società di famiglia, che mi hanno aiutato a sviluppare una overview globale votata ad una maggiore consapevolezza degli obiettivi strategici: non solo ritorno economico, quindi, ma una pianificazione di crescita verso obiettivi di lungo periodo, che includono lo sviluppo aziendale, l’ottimizzazione di nuovi prodotti, la costruzione di una rete efficiente.
Io metterò a disposizione di Erica e di questo progetto tutto ciò che ho consolidato in questi anni, con l’obiettivo di esplorare nuove forme di collaborazione, mettendo a fattor comune le nostre conoscenze ed esperienze.
Dal punto di vista tecnico, FIMIC e Nordson possono vantare un portafoglio prodotti di altissima qualità. Due aziende così esperte, ciascuna nella propria specifica materia, insieme possono generare nuovo business e conquistare ulteriori aree di mercato.
Il mio primo obiettivo è la vicinanza al territorio e alle aziende, garantire una presenza costante, ascoltando le esigenze dei clienti e approcciando chi finora non si è accostato ai prodotti Nordson per mancanza di un referente in Italia che agevolasse confronti e rapporti.
Ciò che più mi preme è portare attenzione ai rapporti interpersonali, creando relazioni con i clienti secondo valori allineati a quelli di FIMIC, per fornire un supporto a 360 gradi anche nell’assistenza e nella ricambistica, e consentire alle aziende una performance di produzione sempre ottimale. Il mio impegno sarà totale per garantire un approccio dinamico e vivace che spero porti i suoi frutti già nel breve termine”.

Come affronta FIMIC la situazione critica attuale che coinvolge l’industria della plastica e del riciclo?
“Ho sempre creduto che le situazioni di difficoltà portino le persone a trovare nuove forme di opportunità. Noi abbiamo recepito la situazione contingente e abbiamo reagito attuando questa nuova partnership per offrire soluzioni innovative e diversificate alle aziende in difficoltà.
Inoltre, ci stiamo adoperando per rendere sempre più efficiente il servizio di manutenzione e ricambistica. I nostri tecnici si stanno occupando di modernizzare o mettere a nuovo i cambia-filtri venduti in passato per aiutare i clienti a migliorare le performance in produzione.
Stiamo anche brevettando una piattaforma di AI per l’assistenza notturna o durante i weekend per agevolare il controllo dei macchinari anche in tempi non presidiati.
La nostra scelta è sempre quella di non subire le avversità, ma di reagire innovando” – afferma il CEO.

Donne e plastica: come si è evoluto nel tempo questo rapporto?
“Rispetto a quando sono entrata nel mondo industriale, posso dire che la situazione è cambiata parecchio” – risponde Luna Artico. “Il maschilismo che aleggiava nell’aria era dovuto soprattutto all’assenza di figure femminili nel settore. Ora la situazione si è evoluta, ma se abbiamo desiderato così intensamente la creazione di una realtà come Women in Plastics è perché c’è ancora molto da fare. Oggi si percepisce una presenza importante delle donne in questo comparto, persone competenti in grado di fare la differenza nelle aziende.
Le donne devono per prime cogliere l’opportunità di dimostrare di cosa sono capaci. E quando le figure femminili ai vertici delle aziende hanno l’apertura mentale e l’intelligenza di portare altre donne ad assumere posizioni significative, è possibile dimostrare che siamo in grado di ricoprire ruoli di responsabilità, pur dovendo spesso bilanciare il lavoro con gli impegni familiari.
La proposta di Erica di avermi accanto in questa partnership è un ottimo esempio e vale più di mille discorsi: la fiducia che mi è stata accordata mi fornisce motivazione e mi spinge ad impegnarmi nel progetto, pur restando una mamma che vuole dedicare tempo di qualità a sua figlia, per sentirsi così realizzata sia dal punto di vista professionale che personale. Sono fiduciosa che sempre più donne, anche in questo settore, avranno modo di mettersi in gioco e di ottenere successo, senza snaturarsi”.

“Sono d’accordo” – conferma Erica Canaia. “Purtroppo, però, in Italia solo l’8% delle donne riveste una posizione apicale; siamo invece al 46% nella partecipazione femminile ad un board, sperando che non si tratti principalmente di ‘quote rosa’.
E’ evidente che il nostro lato femminile, per noi così importante, legato alla maternità spesso può portarci a prendere decisioni di bilanciamento nella nostra vita limitanti dal punto di vista lavorativo. Ogni donna deve poter scegliere come suddividere la propria vita, ma in molti casi è il sistema a scegliere per lei. Ad esempio non esiste l’idea di una figura di donna CEO part-time, e l’organizzazione di lavoro flessibile è ancora un tabù in generale, perché il part-time non viene detassato. Molte persone sono abituate a lavorare in orari non consueti: se si riuscisse ad adottare una flessibilità di visione che ribalti lo schema classico dell’orario 9/18, molte lavoratrici e lavoratori potrebbero gestire meglio i vari aspetti della propria vita.
Io sono fortunata, perché come Sales manager ho creato un team composto da 5 donne che si danno aiuto reciproco in base all’esperienza e alle caratteristiche di ciascuna. Ho deciso di consentire loro la flessibilità e l’autogestione basandomi su rapporti di fiducia e questo atteggiamento viene ripagato con dedizione e serietà.
Women in Plastics è nata proprio per questo, per generare un reale e pervasivo cambiamento culturale nell’industria e promuovere i concetti di inclusività e di sostenibilità sociale. Stiamo già cogliendo i frutti di questa campagna e per questo dobbiamo continuare a lavorare per intensificare le relazioni e valorizzare i talenti delle donne lavoratrici a tutti i livelli”.

www.fimic.it

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