Ancona, Novara e Sperlonga riconosciuti per i progetti speciali di sensibilizzazione per il recupero degli oli vegetali esausti
Roma, 2 luglio 2025 – Per sottolineare una volta di più l’importanza dei principi dell’economia circolare e conferire il giusto riconoscimento alle migliori esperienze a livello nazionale nella gestione dei rifiuti urbani, il CONOE ha assegnato tre premi per valorizzare progetti speciali che hanno coinvolto le scuole e i porti in azioni di sensibilizzazione per il recupero degli oli vegetali esausti nell’ambito della XXXII edizione di Comuni Ricicloni, la storica manifestazione di Legambiente.
Il Consorzio, infatti, ritiene strategico il ruolo giocato dalle Amministrazioni locali in questo sfidante obiettivo di aumentare la raccolta degli oli domestici, e aderisce ancora una volta all’iniziativa di Legambiente per sensibilizzare i Comuni e informarli circa le opportunità e potenzialità della raccolta e del recupero degli oli esausti prodotti dalle famiglie (circa 250 mila tonn/anno). Per queste ragioni si è deciso di conferire il riconoscimento come Amministrazioni più riciclone ai Comuni di Ancona, Novara e Sperlonga (LT) che si sono distinti per l’attività di comunicazione, in particolare per le esperienze che si sono focalizzate in ambiti strategici.
Il Comune di Ancona, con il progetto Oliimpiadi promosso insieme ad Anconambiente e Adriatica Oli, ha puntato sull’educazione delle nuove generazioni per il rispetto dell’ambiente valorizzando un piccolo gesto quotidiano come la corretta raccolta degli oli vegetali esausti delle famiglie. Il coinvolgimento, attraverso le scuole, di studenti e insegnanti, si conferma un canale strategico per sensibilizzare i cittadini ad adottare corrette abitudini in ambito domestico. Al contempo, l’installazione di punti di raccolta dell’olio vegetale esausto presso le scuole agevola, secondo un principio di prossimità, un maggiore e più corretto conferimento di tale rifiuto.
Anche il Comune di Novara rappresenta un’interessante esperienza di sensibilizzazione che punta sul coinvolgimento strategico delle scuole, attraverso la realizzazione di un campionato per la raccolta degli oli; un‘iniziativa, promossa insieme ad Assa S.P.A. e con la collaborazione di Due Maich Servizi, che è andata consolidandosi con il susseguirsi delle edizioni. Il progetto nasce in un Comune che da diversi anni ha creduto nell’importanza della raccolta dell’olio vegetale esausto, incrementando nel tempo i quantitativi e implementando luoghi e modalità della raccolta: basti pensare che l’olio raccolto nelle scuole grazie a questa manifestazione rappresenta circa un terzo del quantitativo di olio domestico complessivamente raccolto nella città.
Il Comune di Sperlonga ha invece promosso l’avvio di una campagna per la raccolta dell’olio alimentare derivante dalle imbarcazioni da diporto, grazie ad una collaborazione che ha visto il coinvolgimento del Porto e della società in house gestore del servizio pubblico Energie Comuni Srl, con il supporto dell’azienda Nuova C.Plastica. Si tratta di un ambito dove l’attività di sensibilizzazione, in sinergia con i soggetti istituzionali, è fondamentale per favorire la raccolta di tale rifiuto, evitandone lo sversamento in mare e tutelando la qualità degli ecosistemi marini. Non a caso la campagna ha preso avvio in occasione della Giornata Mondiale degli Oceani.
“Nei centri urbani, dai più grandi ai più piccoli, gli oli vegetali esausti sono una componente importante nella raccolta differenziata dei rifiuti – dichiara Tommaso Campanile, Presidente del CONOE – tuttavia, dobbiamo ancora lavorare molto per fare in modo che il corretto conferimento di questi rifiuti diventi una priorità per tutti i Comuni ed una prassi diffusa tra i cittadini. L’impegno dimostrato dai Comuni di Ancona, Novara e Sperlonga, premiati oggi dal CONOE, è particolarmente significativo. Queste amministrazioni hanno abbracciato la sfida con convinzione, coinvolgendo attivamente la comunità locale e rappresentano un esempio virtuoso per tutti gli altri comuni italiani.”
L’economia circolare del CONOE
La corretta raccolta degli oli esausti all’interno dei Comuni è un’attività in grado di generare delle importanti esternalità positive, basti pensare che ogni litro di olio raccolto è un costo evitato legato ai processi di disoleazione dei reflui urbani oltre all’eliminazione di un potenziale pericoloso inquinante nel caso in cui il rifiuto dovesse raggiungere falde acquifere o acque superficiali.
Per converso l’olio usato derivante dalle fritture o dalle conserve, una volta raccolto e avviato ai processi di rigenerazione, consente il suo impiego come componente per la produzione di biocarburanti e può rappresentare per i Comuni, ai prezzi attuali, una possibile fonte di ricavo legato alla cessione del rifiuto alle imprese di raccolta e rigenerazione che partecipano al CONOE.
Ad oggi, infatti, gran parte dell’olio raccolto viene recuperato e rigenerato secondo un perfetto modello di economia circolare e di sostenibilità ambientale e successivamente destinato alla produzione di biocarburanti e biolubrificanti, con risultati eclatanti in termini ambientali ed economici di assoluto rilievo:
– 190 mila tonnellate di CO2 eq evitate e 80 mila m3 di acqua risparmiati.
I bilanci di Carbon footprint e Water footprint, per i quantitativi di oli vegetali esausti complessivamente gestiti dal CONOE nel 2024 e avviati a produzione di biodiesel.
– 30 milioni di euro di risparmio sulla bolletta energetica del Paese.
Le importazioni di prodotti petroliferi evitate grazie alla produzione di biodiesel CONOE nel 2023.
– 280 milioni di euro di risparmio sulle importazioni di petrolio, in Italia, nell’ultimo decennio.
Alla fine del 2002, dopo il primo anno di attività del Consorzio, il quantitativo di oli esausti gestiti nella filiera consortile ammonta a 15 mila tonnellate e dieci anni dopo, nel 2011, è risultata di tre volte superiore e pari a 46 mila tonnellate. Nel 2018, il totale degli oli raccolti dal Consorzio ha raggiunto quota circa 76 mila tonnellate, e nel 2024 il settore nel suo complesso ha abbondantemente superato le 110 mila tonnellate, provenienti dalle attività professionali e solamente in minima parte da rifiuti urbani.