Cinque decenni di specializzazione rendono la plastica più green che mai
Caldara Plast S.r.l. è una società presente sul mercato dal 1963, operante in due distinte eppure ben integrate attività.
Da un lato troviamo la divisione Recupero di Erba (CO), la cui sede si sviluppa su una superficie totale di circa 13.000 mq ed è specializzata nella gestione e nel recupero degli sfridi di diverse tipologie di materie plastiche (tra le quali ABS, SAN, PST, PMMA, PC, PP, PE, PA).
L’altra faccia della medaglia è rappresentata dalla divisione Compound di Alzate Brianza (CO), specializzata nella produzione e nel commercio di compound di materie plastiche, con una particolare attenzione ai polimeri tecnici.
I granuli prodotti, sono principalmente ABS, PC/ABS, PC, PS, PA, PBT, PET, PPS, PMMA, POM etc. Il tutto in avviene in una sede produttiva che si sviluppa su un’area totale di circa 33.000 mq, dei quali circa un terzo coperti.
Il core business dell’azienda è sempre stato il recupero degli scarti di lavorazione industriale, provenienti principalmente da lavorazioni quali lo stampaggio, la termoformatura, l’estrusione ed il soffiaggio di diversi tipi di materie plastiche. Questi materiali vengono successivamente macinati tramite mulini nella sede di Erba, debitamente autorizzata al recupero, al trasporto e alla messa in riserva degli input utilizzati che a norma di legge sono considerati rifiuto. Caldara Plast organizza direttamente l’intero ciclo, dal ritiro degli scarti con l’ausilio di un parco mezzi proprio, mettendo a disposizione delle aziende apposite vasche, cassoni scarrabili e presse per la raccolta del materiale. Il materiale destinato al recupero, una volta macinato, viene stoccato nei magazzini e può conseguentemente essere venduto oppure inviato alla sede di Alzate Brianza, specializzata proprio nelle operazioni di compounding per la produzione di MPS in granuli.
Nella divisione Compound il materiale macinato viene così lavorato e, a seconda delle esigenze specifiche del cliente, può essere ri-granulato senza aggiunte, oppure viene additivato e/o pigmentato ed estruso poi con delle apposite trafile mono e bi-vite. Nel complesso Caldara Plast vanta ben 15 linee di estrusione ed i miscelatori necessari per ottimizzare i lotti produttivi. La lavorazione avviene a ciclo continuo, riuscendo di conseguenza ad estrudere, a pieno regime, oltre 100 tonnellate al giorno di materiale per un totale di circa 22.000 tonnellate all’anno.
Nel laboratorio della divisione si trovano tecnici specializzati che verificano costantemente e direttamente in loco la qualità del prodotto, sia in ingresso che in uscita, garantendo così in prima persona elevati standard qualitativi ed adoperandosi per mantenerli costanti nel tempo. Secondo i dettami delle recenti politiche commerciali in materia di compound, anche per Caldara Plast è di fondamentale importanza proporre al cliente un prodotto creato ad hoc, su misura, analizzando di volta in volta necessità e richieste ricevute, sempre naturalmente in ottemperanza alle normative vigenti.
La mission aziendale, in questo senso può quindi ricondursi a due finalità principali, asservite sì agli obiettivi economici ma dotate di vita propria in quanto rappresentano a priori concetti trasversali di primario interesse: ridurre la quota parte di rifiuto plastico non recuperabile ai minimi termini e promuovere la cultura dell’utilizzo di materiale rigenerato, riducendo notevolmente l’utilizzo delle materie prime vergini, laddove tecnicamente fattibile.
Preso atto di ciò, è altrettanto chiaro osservare in quale misura la sostenibilità ambientale delle MPS ottenute e dei compound realizzati stia guidando le scelte dell’azienda, sia a livello commerciale che di intenti. Ben consapevole del fatto che il rispetto dell’ambiente e l’incentivo nell’utilizzo della plastica riciclata stanno trainando i mercati ben oltre le previsioni, Caldara Plast si sta strutturando in maniera sempre più efficiente per rispondere alle conseguenti dinamiche di mercato in continua evoluzione.
L’azienda ha imboccato questa strada già da molto tempo ed ha per questo una politica ambientale molto attenta ed in continuo aggiornamento. Ad oggi ha investito in efficientamento energetico con il “relamping” dell’intera azienda, mentre altre azioni sono in previsione nei prossimi mesi a livello di efficientamento del recupero, dello stoccaggio e della produzione di compound, sempre nell’ottica di ridurre gli impatti ambientali delle lavorazioni, prevedendo anche azioni da un punto di vista “culturale” per coinvolgere tutta la forza lavoro nella condivisione di questi obiettivi. Sul versante prodotti, l’azienda ha completato le certificazioni dei materiali green appartenenti alla linea “Caldara 2nd life” per permettere ai propri clienti di effettuare a loro volta chiare scelte votate alla sostenibilità. Una visione chiaramente green a 360° che coinvolge quindi molti aspetti diversi del proprio sapere aziendale.
Molti clienti e fornitori stanno seguendo l’azienda nelle proprie intenzioni, agendo a loro volta nell’ottica di rendere la filiera della plastica -sempre più ingiustamente sotto i riflettori per le accezioni negative- più consapevole, più attenta e sempre più capace di distinguersi per scelte davvero rispettose per l’ambiente e per il futuro delle nuove generazioni.
Gli strascichi della pandemia ancora in corso hanno parzialmente influenzato il modo di operare dell’azienda sul mercato delle MPS. Il settore, con la pandemia e con la conseguente difficoltà nel reperire le materie prime ha subito molti contraccolpi; tuttavia, anche Caldara osserva quanto tutti gli attori, così come il mercato stesso ne siano usciti in buona misura rafforzati e con una maggiore consapevolezza in merito al fatto che il rispetto dell’ambiente e l’uso di materiali sostenibili rappresenta a chiare lettere il futuro. A livello aziendale, il management sta cogliendo questa opportunità per rivedere i processi produttivi e l’organizzazione in modo da rendere l’azienda stessa ancora più competitiva sul mercato, cercando di scontrarsi il meno possibile con le ancora presenti barriere di natura burocratica ed autorizzativa, rimaste tali prima, durante e dopo la pandemia. Ma questo ostacolo, rileva l’azienda, è ad ogni modo un fattore comune che si ritrova un po’ in tutti i settori industriali.
Ciò in cui invece l’azienda non incontra barriere, o meglio, fa di tutto per superarle, è il piano d’azione a livello di ricerca e sviluppo in merito alla sostenibilità dei materiali realizzati. Caldara Plast sta sviluppando diverse collaborazioni al fine di raggiungere standard qualitativi sempre più elevati ed innovativi. Le collaborazioni con il mondo universitario e della ricerca permettono infatti all’azienda di studiare sia le plastiche “bio” che la formulazione di additivi “green” da utilizzare nelle produzioni. Da diverso tempo il proprio settore di ricerca collabora con l’Università di Pisa nella start-up “Planet Bioplastics” per cercare di industrializzare plastiche “bio” compostabili. Più recentemente, Caldara ha iniziato a collaborare con Velaworks ed il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Padova, lavorando congiuntamente ad un progetto di additivi autoestinguenti green halogen-free che sono attualmente in fase di test laddove applicati alla poliammide. Al momento i test hanno dato eccellenti riscontri e, prossimamente, verranno effettuate ulteriori prove anche sul materiale rigenerato per verificare se i risultati ottenuti possano essere ugualmente soddisfacenti.
Ma oltre la tecnica, c’è anche la normativa. Nel segno di quello che è il disegno più ampio della Commissione europea in termini di Green Deal, per ciò che concerne la Circular Plastic Strategy e gli obiettivi prossimi delineati per il 2025, l’azienda legge in tal senso tutti i propositi normativi intrapresi nonché quelli da intraprendere dall’UE ed Italia (per dirne un paio, il recepimento della direttiva SUP e l’attenzione alle tematiche del riciclo nel PNRR italiano) ed ha una propria visione sul futuro del riciclo
In Caldara Plast sono tutti fermamente convinti del fatto che la plastica riciclata rappresenterà ancora il futuro perché non esiste nessun altro materiale così facilmente riciclabile come invece può essere la plastica. Per quanto riguarda l’avvio al recupero degli scarti di lavorazione delle materie plastiche, l’azienda infatti riesce a ritirare materiali di buona qualità.
Il problema principale, ciò che impone delle discriminanti, sottolinea Caldara, è invece la plastica da post-consumo, tipologia di scarto in cui serve un ripensamento generale che permetta di ridurre l’uso di plastiche usa e getta o di materiali poco riciclabili, ma che per attuarsi necessita di un cambiamento culturale nelle abitudini di acquisto e nelle logiche di produzione, che certamente non è cosa facile ed è in questo, secondo l’azienda, che il piano normativo si dovrebbe muovere.
A proposito di incontro e riflessioni, anche in Caldara si conferma la soddisfazione per la possibilità del ritorno in fiera per incontrare da vicino clienti e fornitori, vecchi e nuovi, e confrontare opinioni e vedute sull’evoluzione del settore. Il mondo fieristico è da sempre un punto di incontro e di riscontro importante per Caldara Plast e per l’intero settore.
Dopo due anni di pandemia ritrovarsi al Fakuma e poi al Mecspe sarà l’occasione per Caldara di ritornare a parlare faccia a faccia e stringere nuove partnership ed intese proficue. Anche in ottica green, ora più che mai.