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Bottiglie in plastica 100% riciclata

Dopo il nord Europa, anche in Italia Coca-Cola può puntare tutto sulla sostenibilità

Un elemento essenziale della transizione ecologica al nuovo modello di sviluppo sostenibile è rappresentato senza dubbio dalla necessità di favorire l’aumento della percentuale di imballaggi riutilizzabili avviati al riciclo, in particolar modo per quanto riguarda il polietilentereftalato (PET), materiale grazie al quale sono oggi realizzate la maggior parte delle bottiglie e degli altri contenitori in plastica in commercio.

Il PET è un materiale riciclabile al 100%, non perde le sue proprietà fondamentali durante il processo di recupero e si può così utilizzare ripetutamente per la realizzazione di prodotti. È di gran lunga la tipologia di plastica per bevande ed alimenti più utilizzata (soltanto in Europa si producono 115 miliardi di bottiglie l’anno). Considerato il fabbisogno mondiale di bottiglie e di altri contenitori in plastica, la possibilità di un riciclo al 100% della materia permette, annualmente, di limitare il consumo delle oltre 450.000 tonnellate di petrolio e di oltre 1,2 milioni di tonnellate di CO2 necessarie a produrre PET vergine.

Per questo è molto importante che alla fine del 2020 sia stato approvato l’emendamento Ferrazzi, sottoscritto da tutte le forze politiche, al decreto-legge “Agosto” che rende anche in Italia possibile produrre bottiglie in plastica riciclata (rPET) al 100% e che ci allinea finalmente al resto dell’Europa, superando questo oramai anacronistico divieto, tutto italiano.

Fino all’anno passato, le bottiglie e, più in generale, gli imballaggi per gli alimenti ottenuti interamente in PET riciclato per uso alimentare direttamente da scarti industriali (senza transitare per la materia prima intermedia dei granuli) grazie a speciali macchinari prodotti in Italia, non si potevano usare. Questa innovazione tecnologica dimostrava, per l’ennesima volta, che in Italia siamo in grado di fare cose straordinarie, eppure la quota di materiale vergine obbligatorio per la produzione di nuovi contenitori plastici a uso alimentare era del 50% poiché, per la normativa italiana, fino all’approvazione di questo emendamento, vigeva l’obbligo di produrre gli imballaggi con la sopraccitata quota del 50% di materiale vergine.

L’Europa ha afferma che bisogna avviare al riciclo tutti i rifiuti che possono essere riciclati e la normativa italiana, in questo quadro, presentava un’anomalia che doveva essere rimossa. È del tutto evidente che, se vogliamo favorire lo sviluppo dell’economia circolare, si doveva innanzitutto intervenire sulla normativa vigente, in modo da semplificare il riciclo del materiale, superando gli ostacoli che non erano di tipo tecnologico, bensì tecnico-burocratici.

L’emendamento approvato prevede per il 2021 una fase transitoria e sperimentale dell’applicazione delle nuove norme: questo ha di fatto fornito un grande impulso anche alle aziende italiane leader nel riciclo e a tutte le aziende che annoverano ormai stabilmente ed imprescindibilmente tra i propri valori quello della sostenibilità.

The Coca-Cola Company ha sempre mostrato un impegno concreto per un’economia sempre più circolare, anche in Italia, facendo un ulteriore passo avanti nel ridurre l’utilizzo di materie prime. Oltre ad essere già al 100% riciclabili, negli ultimi dieci anni bottiglie e lattine del gruppo hanno visto ridursi le quantità di plastica, vetro e alluminio rispettivamente del 20%, 25% e 15%. Nel 2020 Coca-Cola già utilizzava l’rPET nella misura del 50% all’interno delle proprie bottiglie, ben consapevole che i rifiuti creati dalle confezioni sono un problema crescente ed è anche responsabilità del produttore introdurre sul mercato packaging sempre più sostenibili. Per questo motivo oggi Coca-Cola compie un altro passo in avanti e presenta la nuova bottiglia realizzata con il 100% di plastica riciclata (rPET).

Le nuove bottiglie 100% rPET saranno utilizzate non solo per i prodotti Coca-Cola, ma anche per gli altri marchi del portafoglio dell’azienda come Fanta, Sprite e FuzeTea, per un totale di 150 milioni di confezioni nel 2021 realizzate completamente in plastica riciclata, pari ad un triplo incremento nei quantitativi di rPET utilizzato rispetto allo scorso anno.

Dall’abolizione del limite del 50% di plastica riciclata, Coca.Cola non ha perso tempo e questa nuova bottiglia è solo l’ultimo passo per rendere il proprio impegno ancora più tangibile e rendere sempre più concreto il concetto di economia circolare.

Questa innovazione si inserisce all’interno della strategia di lungo periodo di Coca-Cola, World Without Waste, che negli ultimi 10 anni si è concretizzata in 100 milioni di euro di investimenti con impatto sulla sostenibilità in Italia.

Con la recente introduzione di KeelClip, Coca-Cola ha inoltre dato prova del proprio impegno anche a favore degli imballaggi secondari, quelli cioè che non entrano in contatto diretto con il prodotto: l’innovativo sistema in carta 100% riciclabile permette di eliminare completamente l’involucro in plastica dalle confezioni multiple di lattine, con un risparmio di 450 tonnellate di plastica ogni anno.

Infine, come ultima azione in termini di sostenibilità pensata per il post-consumo, dopo averlo fatto con le bottiglie a marchio Fanta, verrà rimosso il colore anche dalle bottiglie del marchio Sprite, al fine di rendere ancora più facile il riciclo in nuove bottiglie trasparenti.

 

(Immagini: Creative Agency, Ogilvy Sydney)

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