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Allarme inquinamento del suolo: l’Italia ha perso 1/3 dei terreni agricoli. I consigli di The Circle per un’agricoltura più consapevole

Il 61% del suolo non è sano: The Circle, la più estesa azienda agricola acquaponica in Europa, ha elaborato 5 consigli con l’obiettivo di far chiarezza su tematiche su cui c’è ancora tanta disinformazione

Roma, aprile 2024 – Negli ultimi 50 anni, l’Italia ha perso il 30% della superficie agricola, che si è ridotta ad appena 12,8 milioni di ettari: questo è l’allarme lanciato da ISPRA nell’ultimo rapporto nazionale sul “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici”, che ogni anno fornisce un quadro aggiornato dei processi di trasformazione del territorio a seguito di problematiche quali, ad esempio, urbanizzazione, erosione, abbandono ed inquinamento.

“Il suolo è una risorsa vitale, limitata, non rinnovabile e insostituibile. La sua salute e il suo impoverimento non riguardano solamente l’ambiente e l’agricoltura ma anche l’uomo. Infatti, quando un terreno non è sano non è in grado di garantire le condizioni indispensabili per la coltivazione degli alimenti, di mantenere la biodiversità, di regolare il ciclo dell’acqua, di stoccare carbonio e di contribuire alla mitigazione del clima.” – dichiara Thomas Marino, co-founder di The Circle (www.thecircle.global), la più estesa azienda agricola acquaponica del continente.

A confermare la gravità del problema della degradazione del suolo è anche il rapporto “Il suolo italiano al tempo della crisi climatica[1] di ReSoil Foundation, all’interno del quale si legge che circa il 90% dei terreni sarà a rischio entro il 2050, portando serie minacce al benessere del pianeta, dell’uomo e delle sue attività. Ad aumentare la criticità della situazione è il fatto che il recupero di un suolo danneggiato richiede moltissimo tempo: occorrono, infatti, fino a 1000 anni per formare circa 3 cm di terra fertile e coltivabile.

In risposta alla problematica, The Circle, nata con l’obiettivo di fornire soluzioni sostenibili all’agricoltura intensiva e all’inquinamento di terra e acqua nel settore, attraverso l’acquaponica – tecnologia agricola che combina idroponica e acquacoltura abbinando la coltivazione fuori suolo e l’allevamento di pesci – ha formulato 5 consigli per un approccio all’agricoltura più informato e consapevole:

  1. Adottare sempre pratiche agricole sostenibili e responsabili: l’agricoltura biologica non è la soluzione all’inquinamento del suolo, sebbene possa contribuire a limitare l’utilizzo di pesticidi e prodotti chimici. Per affrontare questa sfida in modo più completo, è essenziale adottare un approccio consapevole e sostenibile nei confronti dell’agricoltura. Ecco come la coltivazione fuori suolo può essere parte di questa soluzione.
  2. Trovare un equilibrio tra agricoltura intensiva e pratiche agricole sostenibili: integrare all’interno dell’agricoltura intensiva tecnologie e nuove pratiche sostenibili può sicuramente contribuire a migliorare il problema della degradazione del suolo, aumentando la produttività e il valore complessivo dell’intera filiera. Sensoristica, software gestionali e sistemi di automatizzazione sono ormai strumenti fondamentali per rispondere alla sempre crescente necessità di produrre più cibo, in meno spazio e in modo più sicuro.
  3. Considerare il problema dell’inquinamento agricolo a pari importanza di quello industriale: per tutelare la salute del nostro pianeta è di fondamentale importanza affrontare tutte le fonti di inquinamento con la medesima attenzione. Così come l’inquinamento industriale, quello agricolo può contribuire, infatti, alla contaminazione dell’aria, dell’acqua e del suolo, con gravi conseguenze per la salute umana e l’ambiente.
  4. La sostenibilità ambientale passa per la sostenibilità economica: non può esserci sostenibilità ambientale nel 2024 se non esiste anche una sostenibilità economica. Puntare allo sviluppo di soluzioni tecnologiche e innovative in agricoltura rende la produzione molto più efficace in termini di produttività e conservazione del suolo. Inoltre, grazie alle nuove tecnologie, è possibile abbattere l’utilizzo di sostanze chimiche che aggravano la situazione ambientale.
  5. Non c’è sviluppo senza investimenti: fondamentale per la crescita di tutto il settore è la creazione di fondi ed investimenti mirati alla transizione sostenibile. Negli ultimi anni è cresciuta l’attenzione verso il settore e sempre più professionisti specializzati si sono avvicinati all’agricoltura. Questo fa salire il livello generale e rende il settore più competitivo nella sfida sui mercati globali.

“Il nostro sistema di coltivazione acquaponico rappresenta una soluzione innovativa e rivoluzionaria per l’agricoltura del presente e del futuro. Nel nostro caso, i pesci forniscono nutrienti alle piante e le piante purificano l’acqua per i pesci. Questo approccio riduce l’uso di suolo e di sostanze chimiche e limita l’inquinamento. È un ciclo chiuso efficiente, ottimizziamo lo spazio di coltivazione, poiché le piante crescono in verticale all’interno di substrati inerti, riducendo l’erosione del suolo; c’è un minore rischio di contaminazione del suolo, eliminando totalmente l’utilizzo di pesticidi nocivi e garantendo la massima qualità dei prodotti. Solo riducendo l’uso di suolo e promuovendo pratiche sostenibili, possiamo contribuire a preservare la salute del terreno.” – conclude  Thomas Marino, co-founder di The Circle.

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