HomeNewsElisir di bellezza dall’uva: i rifiuti vitivinicoli diventano cosmetici ad alta efficacia

Elisir di bellezza dall’uva: i rifiuti vitivinicoli diventano cosmetici ad alta efficacia

La filiera enologica produce ogni anno enormi quantità di rifiuti lungo la catena di produzione. È diventato urgente trattare questi rifiuti in chiave sostenibile, secondo un’ottica di economia circolare a scarto zero. Grapey è la linea cosmetica che ridà potere agli scarti dell’uva.

L’uva è una delle coltivazioni più diffuse al mondo e circa l’80% del raccolto totale viene dedicato alla produzione di vino. La produzione mondiale di uva nel 2014 si è attestata sulle 75 milioni di tonnellate e la produzione globale di vino è stata di 270 milioni di ettolitri; di questi 170 milioni di ettolitri sono prodotti in Europa mentre la produzione italiana si attesta a 44.229 ettolitri.

In media, per ogni ettolitro di vino, sono prodotti 20 kg di vinacce e 3,85 kg di raspi, in linea con i dati ANPA (2001), e oltre 6,36 kg di fecce e solidi di chiarificazione.

Il settore produce enormi quantità di residui solidi, costosi da smaltire. Solo per l’industria della vinificazione, alcune stime indicano una disponibilità annua di più di 7 milioni di quintali di vinacce che risultano inutilizzati per 3/4 dei loro volumi.

Occuparsi in modo innovativo del loro smaltimento ma soprattutto del loro recupero e della valorizzazione è ormai necessario, dal momento che per le notevoli quantità degli scarti vinicoli e per la loro composizione molecolare, l’impatto ambientale non è da sottovalutare.

Tra le realtà che hanno deciso di accogliere la sfida dell’upcycling c’è Grapey, il nuovo brand di cosmetica che mira a dare nuovo valore agli scarti di produzione della catena enologica.

Realizzate con soli ingredienti naturali, le creme antiage Grapey sono 100% vegan e sfruttano i principi antiossidanti dell’uva. Con due linee specifiche dedicate all’uomo e alla donna, l’obiettivo del brand è combattere lo spreco creando prodotti cosmetici altamente performanti.

Grapey è un progetto nato da un’idea di Luca e Sara Menato, già fondatori di Sommelier Wine Box, il club online del vino.

Che l’uva abbia tantissime proprietà lo si studia fin dall’Ottocento. Sono tanti i ricercatori che nei secoli hanno sempre più approfondito le caratteristiche benefiche di questo frutto.

In tempi recenti si è distinta una ricerca[1] dell’Università di Padova, guidata da Anna Lante e incentrata sulle proprietà antiossidanti delle vinacce, che ha portato alla pubblicazione di varie novità.L’idea di Grapey è nata proprio dallo stimolo offerto da questi e da altri studi” spiega Sara Menato, co-fondatrice di Grapey

Chi dice che dall’uva può nascere solo il vino?
In linea con le tendenze della chimica moderna, la ricerca in campo cosmetico ha sviluppato un approccio definito “Green Cosmetic Chemistry”. Questa prevede la creazione di cosmetici nel rispetto dell’ambiente e della biodiversità attraverso lo studio, la progettazione e lo sviluppo di nuovi ingredienti, formule e processi sostenibili, riducendo il consumo energetico e sfruttando materie prime da risorse naturali rinnovabili, idealmente a chilometro zero. Di più: se tali ingredienti sono sottoprodotti, ovvero scarti di produzione per esempio dell’agroalimentare, il vantaggio ambientale è superiore.

I sottoprodotti vengono quindi trasformati da rifiuti a materie prime (risorse rinnovabili) ad alto valore aggiunto, in un’ottica di economia circolare. In campo enologico, questo permette il recupero per esempio dei polifenoli, che hanno proprietà cosmeceutiche e nutraceutiche interessantissime.

Gli scarti enologici infatti sono ricchi di molecole bioattive recuperabili. Tra queste: acidi grassi poliinsaturi (PUFAs), pigmenti, proteine, composti fenolici e vitamine.

L’uva in cosmesi trova la sua applicazione già da qualche decennio, come ingrediente principale di molti prodotti skin care. Grapey la elegge a elemento chiave e propone una linea di cosmetici di alta qualità con principi attivi estratti dall’uva di scarto. I suoi punti di forza sono quindi i prodotti anti-ossidanti e anti-age, nei quali Grapey estrae valore da tutti gli elementi che durante la lavorazione dell’uva vengono generalmente scartati -come l’uva acerba scartata, i vinaccioli, le vinacce alla fine del ciclo produttivo- ma ricchissimi di attivi.

Le proprietà benefiche dell’uva sono numerosissime: per fare qualche esempio, i polifenoli che vi sono contenuti svolgono un ruolo antiossidante e anti-età importantissimo, la presenza di importanti vitamine e aminoacidi è preziosa per ristabilire l’elasticità del tessuto connettivo, mentre i sali minerali migliorano il ricambio cellulare. Così come la buccia dell’uva protegge il grappolo dai raggi UV, allo stesso modo vogliamo che le creme Grapey facciano da scudo alla pelle, proteggendo e rivitalizzando l’incarnato di tutti, uomini e donne” aggiunge Luca Menato, co-fondatore di Grapey.

Grapey
Grapey è la prima linea italiana di cosmetici antiage che nasce per ridare valore agli scarti della catena di produzione enologica con prodotti naturalmente performanti.
Creata da Sara e Luca Menato, già fondatori di Sommelier Wine Box, l’obiettivo del brand è estrarre tutte le potenzialità dell’uva e aprire nuove opportunità di business alle cantine italiane.

www.grapey.bio/it

[1] Miluska Cisneros-Yupanqui, Anna Zagotto, Angelica Alberton, Anna Lante, Giuseppe Zagotto, Giovanni Ribaudo, Corrado Rizzi, Monitoring the antioxidant activity of an eco-
friendly processed grape pomace along the storage, 2020.

 

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